16^ Gior. 09/10 Piacenza-Ascoli 2-1

Raccogliamo le vignette che il nostro ARTISTA Designer "Monzon" propone dopo ogni partita...

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monzon
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16^ Gior. 09/10 Piacenza-Ascoli 2-1

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L’altra sera guardando distrattamente Striscia la notizia mi accorgo che nella scenografia alla sinistra dello sfondo dei conduttori (dove sono ritratti il duomo di Milano e la mole antonelliana) proprio da dove loro stessi entrano in scena c’è anche il bellissimo scorcio della Piazza del Popolo di Ascoli.
In Ascoli oltre la Piazza e altre mille cose da vedere c’è anche un bellissimo stadio da calcio costruito dal mai dimenticato Presidentissimo Costantino Rozzi.
All’inizio, quando la Del Duca FC giocava in terza serie c’erano solo le due tribune laterali e le gradinate basse come curve popolari.
In seguito, con l’ascesa prepotente dei bianconeri verso la serie A, scandita a suon di gol dal clan Faina & company, furono costruite in tempi record anche le curve superiori.
Ai tempi fastosi e spensierati della serie A, quando erano di scena gli squadroni pluridecorati, che inevitabilmente richiamavano la presenza di simpatizzati, ma niente affatto simpatici, dalle adiacenti province di Macerata, Teramo, Rieti e Perugia, il “Cino e Lillo Del Duca” riusciva a contenere le terga e la mole di 35.000 persone nonostante i conclamati 34.110 spettatori registrati sugli album Panini.
Sabato 27 novembre lo stadio di Ascoli ospita il match di rugby tra Italia e Samoa, prevista l’ingente presenza di oltre 20.000 spettatori.
L’Italrugby è reduce da una lunga striscia di sconfitte e oggi si preannuncia una facile vittoria sugli isolani nonostante la defezione del capitano Parisse, vittima di una feroce macumba accuratamente confezionata dai calciofili locali.
Seguo la partita senza audio su La7 con le orecchie collegate su RadioRaiUno.
Vedo i facoceri uscire dagli spogliatoi e gente festante sugli spalti con sgargianti cappellini azzurri e stilose bandierine tricolori in mano.
L’Ascoli non vince da 10 giornate e traccheggia in quint’ultima posizione, sabato scorso ha addirittura fatto vincere la mai troppo odiata compagine dorica dopo ben 67 anni proprio su questo manto erboso.
Pane è stato esonerato confermando i pronostici che non avrebbe mangiato il Panettone in riva al Tronto e al suo posto è subentrato il vecio diabolico Bepi Pillon.
Gli azzurri intanto passano sotto lo storico emblema della nostra città con le felpe dell’Aquila indosso.
Nei giorni scorsi hanno fatto visita alla città devastata dal terremoto e oggi verranno raccolti proventi per la ricostruzione di qualche edificio.
La partita contro Samoa non la giocano a Pescara, Chieti o Teramo, tantomeno a L’Aquila poiché il campo è ancora occupato dai prefabbricati.
Partono le ola e gli incitamenti, c’è un bel sole, una bella atmosfera e qualcuno dopo un lauta e ruspante merenda ha pure trovato il biglietto gratis e ora è seduto col sorriso in bocca e una confortevole sensazione di pace.
Quando perdemmo ad Ancona 10 anni fa, era una giornata umida e l’odore acre del fitto lancio di 35 lacrimogeni condito dalle corpose cariche della Police non rendeva particolarmente amichevole il confronto coi biancorossi.
Gli ippopotami del Samoa inscenano un balletto in stile Disney con cori sguainati in dialetto Crotonese, a cui preferisco però le coreografie di Brian & Garrison.
Nonostante carnevale sia ancora lontano molti manzi imbottiti di creatina ostentano stravaganti acconciature e barbe boemienne.
A 400 km verso nord l’Ascoli spera di tornare alla vittoria seguita da un manipolo di tifosi ormai sull’orlo di una irreversibile crisi di nervi.
Nella scaletta dei collegamenti radio nessun cronista da Piacenza, solo aggiornamenti dallo studio.
Evviva il canone Rai, evviva la RadioTelevisone di Stato!
Bergamasco si spacca un labbro, sanguina, ma il buon Di Battista sta a Piacenza, provvederà a saturare la ferita lacero-contusa il medico dell’Italia.
Il primo tempo finisce con i Rinoceronti azzurri con ematocrito 200 in vantaggio, scende il sole, inizia a fare fresco, chissà che l’imperterrito e sportivissimo pubblico non venga omaggiato anche con le felpe dell’Aquila.
Su Italia1 danno per la 365esima volta “Karate Kid III”, più di uno spettatore a fine partita rimpiangerà il fatto di non essere rimasto in poltrona a casa.
Anche l’Ascoli chiude il primo tempo in vantaggio con una culata di Bernacci.
Scivola via il secondo tempo al Del Duca e i vitelli tonnati nazionali vincono la partita, ha inizio il terzo tempo sotto l’insegna della “birra Peroni, la birra del rugby”; stupido io a pensare che fosse solo la “birra della Basaltina”.
A Piacenza, nell’arco di 3 minuti tra il 68° e il 71°, la difesa bianconera dapprima barcolla e poi capitola al ritmo del “liscio di periferia”.
Dopo 20 minuti la partita finisce con la quinta sconfitta consecutiva del Picchio.
L’Ascoli affonda in quart’ultima posizione con buone possibilità di finire penultima alle 23 di lunedì quando avranno giocato Mantova e Reggina.
Mentre frotte di festanti rugbisti accorsi da ogni dove intraprendono la strada del ritorno con un sorriso beota sulle labbra e una pinta gratis in mano, il terzo tempo dei tifosi ascolani si imbastisce con una fitta trama di biasteme e travasi di bile.
Il mio è solo stemperato dalla coccole della piccola Anita.
Sabato scontro spareggio con la Reggina in casa; ma sugli spalti ci sarà la stessa affluenza di oggi?
Se qualcuno ha giurato di non tornare più a vedere l’Ascoli si ricordi che anche il grande Hattori Hanzo, spezzando il suo giuramento, è tornato sui suoi passi costruendo una nuova spada.
Allegati
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