PARTE SECONDA E ULTIMA.lafaina2 ha scritto: ↑venerdì 12 febbraio 2021, 16:30 L'Ascoli del dopo Natale aveva accusato una battuta a vuoto clamorosa a Reggio Emilia.
Il gol dopo pochi minuti di Vignando e la doppietta di Flaviano Zandoli (migliore in campo)nei secondi 45 minuti, con un ascoli quasi paralizzato, avevano maturato la netta sconfitta.
Era stato, per Ascoli, un Natale molto lieto.
Quasi tutte le famiglie lo avevano potuto trascorrere a casa.
(noi ad esempio dopo un mese di peripezie, eravamo tornati, alla Vigilia, a dormire a casa. Senza che questa e il suo palazzo, a parte "stuccature interne" una "chiave" messa sul fondaco grande del palazzo, fosse stata minimamente "messa in sicurezza".
Valeva ancora l'inagibilità dichiarata dai tecnici comunali, ma nessuno ormai, come quasi tutte le famiglie in situazione analoga, non faceva ritorno a casa.
Per carità, l'aurea e la cappa della paura erano sempre presenti. Ogni discorso aveva il terremoto come condizione, un camion che più fragoroso di altri passava sulla salaria e faceva tremare i vetri, faceva sxcappare tutti dalle proprie abitazioni e trovarsi negli atri a dirsi che non era il terremoto ma un camion.
La notte si dormiva sul chivalà.
Mamma mi faceva dormire in pratica, col pigiama ma con sotto un abbigluiamento "borghese".
Fosse successo qualcosa, avevo pronte le scarpe, il giaccone, capello, guanti e sciarpa tutte sopra la sedia, da prendere e scappare.
Ma si era respirata l'aria di casa e di Natale.
Tra gli altri, eravamo andati a trovare mio Zio e la sua famiglia (Era il fratello di mio padre e papà di Nino Castelli il giornalista).
Infatti c'era pure Nino con figli e moglie.
Embè, qua a sorpresa successe l'incredibile.
Nino rivolto a mamma: "Oh, zia mo una di queste partite che vado fuori da inviato per l'Ascoli per il giornale mi porto Maurizio? Che dici?"
"Nino, quisse sariè cuntiente, ma lentana?"
"Zia, mo la prossima sarebbe a Reggio Emilia, ma non lo posso portare, perchè devo andare due giorni in quanto il sabato devo essere nella sede nazionale del giornale (Resto del Carlino e Stadio erano di Bologna. Da notare che lo Stadio, dopo la Gazzetta dello Sport, era il quotidiano sportivo più letto d'Italia.) perchè devo riunirmi con la redazione, i capi, il direttore, che non vedo mai. Ma la prossima è a Brindisi. Troppo lunga? Si tornerà dopo mezzanotte!"
"Eh no, so faceme più vecina! Quisse dope deve andà a scola lu dì dope!"
(io, colto di sorpresa, non dicevo niente preso dall'emozione)
"La più vicina sarebbe Lecco, ma siamo lì, e poi da Lecco, certamente mi fermo in redazione a Bologna giusto epr vedere in anteprima "l'impaginazione" dei pezzi"
"Nì, pe me se vè che te va bbè tutte. Maurì? Tu che dice, a scola dope lu dì dope ce và?"
"Si, si, vado a scuola e se vuoi il sabato non esco!" eheheheheheheeheh
Bene.
Arriva domenica 14 gennaio 1973 (lo ricordo come fosse adesso questa data. A vedere se è giusta ci andrò dopo aver postato eheheheheheeh)
Alle cinque meno un quarto, come d'accordo, passa Nino con Mini Cooper senape e andiamo!
Ci voleva tempo per arrivare a brindisi. C'era qualche pezzo di autostrada (mi sembra che ne prendemmo a pezzi due o tre, forse tre) ma il grosso era sulla statale adriatica. (impiegammo, credo, sulle sette ore scarse tutto compreso)
Quando arrivammo giù in città (che mi parve povera e desolata...una mia impressione di dodicenne) Nino chiese per lo stadio e una tavola calda aperta.
Ne trovammo una con vista stadio.
Mangiammo il minimo (e chi c'aveva fame? Io volevo entrare)
Verso le due meno un quarto siamo lì.
Io non era affatto abituato all'aria di trasferta vera.
Quella di Entella l'anno prima era stata più una gita che altro.
A cesena c'era un'aria cordiale e di amicizia con loro, tutto ok, senza urli, senza strilli, senza niente.
L'atmosfera dello stadio brindisino in quel pre partita era qualcosa che mi incusse timore sin da fuori la tribuna.
Gente tutta seria che ti guardava di sottecchi.
Arrivò qualcuno di Ascoli, era no un paio di macchine che stava andando in tribuna.
Chiesero ad un signore per un caffè dove potevano o se wera possibile dentro, e questo signore andò via scortese senza dare alcuna indicazione.
C'era tutto un fermento e chiunque era "forestiero" non veniva nè servito, nè guardato, nè aiutato, nè informato.
Nino col tesserino verde, io dietro, taccuino e quaderno in mano, si presentò in tribuna e lo mostrò.
Giornale sportivo nazionale, non era detto fosse ascolano, non era un giornalista locale per la cronaca sull'ascoli.
Si presentava come un inviato del Resto del Carlino-Stadio per la partita Brindisi-Ascoli corrispondente partite della squadra marchigiana.
Furono, invece, con noi molto gentili, a dispetto di tutti gli altri "forestieri" tifosi e no, certamente ascolani.
Era il Giornalista Sportivo nazionale, venuto a seguire Brindisi Ascoli come partita con tanto di pezzo da scrivere.
Gli offrirono, da thermos, più tardi quando era il "tribuna stampa" pure un caffè. Anche a me ma non prendevo caffè ancora.
vabbè dai, mo fra un pochetto incomincia.
I giocatori stanno facendo riscaldamento in campo.
Il campo era una struttura vecchia, avevo già visto a Cesena, più grandi, le gradinate in tubi innocenti. Il terreno di gioco tra il verde ed il marrone, spelacchiato in più punti. Niente a che vedere col Del Duca.
Prima dell'inizio, quando le squadre entrarono in campo, ebbi diversi sussulti.
Ad Ascoli quando entravano le squadre c'era del tifo, c'era anche un tamburo con dei piatti. C'erano le urla di incitamento. Va tutto bene.
Ma a Brindisi si innescarono tre o quattro trombe dei clacson delle auto/camion collegati a megafoni interni dello stadio (paraperoparaparaperopero !)
Fortissimi, lancinanti, rimbombavano sulla tribuna! In diversi punti, gente con la tromba che suonava la carica tipo cavalleggeri!
Alla gradinata alla mia destra, verso il mare presumo perchè si vedeva tutto aperto, che so tutti avevano appicciato giornali e li tenevano in mano tipo torce! Un'atmosfera surreale, sembrava davvero, detto col senno di poi, la fossa dei leoni!
Senza parlare poi delle invettive di buona parte dello stadio verso l'ex Campanini (il più temuto e conosciuto degli ascolani nonchè ex) e verso Colautti (ex bari quindi nemico a prescindere).
Fu così per tutta la partita, ma quasi incessantemente: "Campanini rifiuto del calcio!" "Vecchio! Ritirati!" Colautti Colautti vaffa#####!" "Barese piscianculo!" ecc...
Insomma mi feci piccolo piccolo e dicevo tra me: "ma come facciamo a non perdere qui?" "Questi se vinciamo li ammazzano ai nostri!" e via.
Atmosfera intimidatoria che su di me sortiva bene l'effetto.
Ma anche quei sette otto ascolani presenti sotto di me in tribuna, li vedevo zitti, mogi, senza reazione, quasi di nascosto guardavano la partita.
Mi impressionai veramente! Non ero abituato. Atmosfera da vecchio ballarin, col senno di poi.
Niente a che vedere col Del Duca.
In campo impressionò subito la loro coppia centrale (Cantarelli capitano e Papadopulo (l'allenatore ndr) rispettivamente libero e stopper. Altissimi, più di Campanini).
Loro le ultime due partite le avevano fatte in trasferta, ma la precedente, quella della vigilia di natale, avevano battuto in casa niente podimeno che la capolista Genoa! E poi come: 3-0!
(erano anche loro, come noi, matricola di serie B, l'anno precedente avevano vinto il campionato di C girone C. Stavano vivendo un sogno come noi)
Inizia la partita e Nino, unico mi pare tra i quattro/cinque, presumo, giornalisti presenti sulla nostra linea, fa partire un cronometro!
(o ca##o, mo ho capito come fanno a vedere il minuto delle azioni!)
Vabbè la partita, specie nel primo tempo, anche grazie a quell'atmosfera infernale, pareva volessero farci a fette!
Ma l'ascoli si difendeva benissimo, rispondeva colpo su colpo e se debbo dirla tutta, anche se timido pure con me stesso, a me pareva che eravamo più bravi noi.
Nel secondo tempo alla metà Bertarelli li infila di sinistro e la partita finisce lì.
Abbiamo, per la prima volta, vinto in trasferta in serie B! Prima volta ed io c'ero! Che goduria raccontarlo agli altri il giorno dopo.
Ma ero serio, molto serio tanto che Nino mi disse: "Guarda puoi anche ridere e farti vedere che porti l'Ascoli, mica ci mena nessuno!" Ma io, aldilà del piccolo sorriso a lui, restai serio e felice dentro eheheheheheheheh.
Bene bene, adesso inizia la seconda di tre parti.
Finita la partita, già da sopra, Nino raccoglie il cronometro. Prende quaderno e taccuino, aveva un lapis non una penna. Lo tempera di nuovo e scende.
Sempre tesserino in mano, entriamo in piccolo corridoio buio. Mi dice di andare in una stanzetta dove vedo un telefono e un paio di tavoli. Era la sala stampa e mi èparcheggia lì.
Vede Vinicio e lo vedo fermo lì che parlano qualche minuto. Nino va di taccuino.
Poi si infila dentro una porta (era lo spoagliatio dell'ascoli) e ne esce dopo dieci minuti.
Torna in sala stampa, c'era tanta gente, ma nessuno tranne un paio, coi taccuini in mano.
Lui si mette su di un tavolo, scrive, riordina, fa segni sul quaderno e va al telefono. A fianco a me che stavo seduto.
Telefona. Chiede la linea a carico del destinatario, dopo un pò viene accettata e inizia a dettare al dimafonista della redazione del resto del carlino i pezzi.
Sì erano più pezzi.
Uno con minore spazio culla pagina nazionale del resto del Carlino. Uno più competo per lo Stadio quotidiano sportivo nazionale. Uno ancora più esaustivo (e dettava pure il titolo raccomandandosi di non farlo cambiae dal capoeredattore locale: Metti o : "L'ASCOLI ESPUGNA BRINDISI! con Bertarelli bucaniere" "ASCOLI CORSARO! vince a Brindisi con bertarelli. Prima vittoria in trasferta"
Poi gli dà i pezzi minori quelli con le interviste ai mister e a Bertarelli
Oltre mezz'ora forse di più.
Torna Mazzone e parla ancora con Nino e poi con Vinicio e altre persone, giornalisti locali di brindisi o vicino, credo.
I giocatori e la squadra sono pronti per partire col pulman.
Mazzone dice anche a Nino che loro si fermeranno a fare cena da una parte.
Nino dice che si fermerà a Monopoli, che conosce e perchè deve chiamare la redazione ascolana per vedere che pezzo sta nascendo.
Arriviamo a Monopoli che sono dopo le otto.
Nino chiama in ascoli una decina di minuti.
Finalmente più rilassato e da quel momento, vedo, che mi dà molta più disponibilità.
Fine prima di due parti. La seconda poi...che è quella pregna della trsferta brindisina.
(teniamo presente che vado a braccio senza rileggere, per non perdere il " vissuto del momento": quindi vi saranno innumerevoli imperfezioni)
Cena, sebbene veloce di quasi un'ora.
Nino è più rilassato e incomincia a "parlare" con me.
Aldilà dei convenevoli sul come stai, sei stanco ecc...
Si attacca quasi subito sulla partita finita (e va bene).
Ma soprattutto sullo stato dell'arte.
E qui, discorso di almeno un paio d'ore, poichè proseguito in macchina, succede tanto.
Fino a quel momento, io leggevo le cronache e articoli di calcio e sull'Ascoli, soprattutto su quest'ultimo, restavo ad ascoltare gli ascolani, alcuni dei quali capivano e tanto di calcio, insomma quella era la mia scuola.
Invece mi capitò una lezione nuova.
"La squadra - diceva Nino - è veramente forte.
In difesa manca qualcosa a livello di terzino sx , Schicchi è un amico, si fa sentire, ma oltre il centrocampo non va mai, non puoi mai giocarci.
E' uno della squadra perchè ci tiene tanto come gli altri, ma lì quacosina manca.
"E Barbaresi?" feci io, contento poichè Mario era un mio idolo (che me lo fece cadere, sto cazzarola di cugino mio in veste triplice di critico, tifoso e parente)
"Maurì, barbaresi è un altro mostro nello spogliatoio, Mazzone per lui stravede per il carattere e per come sposa la causa, è veramente un corazziere, ma a sx è un pò lento per la B.
Quando scende recupera in ritardo.
Oggi Mazzone ha fatto giocare quel jolly difensivo che è Legnaro.
Più forte di schicchi in marcatura, che può fare lo stopper e il terzino dx, ma è un altro marcatore.
Ci viene utile perchè è forte in marcatura ma a noi dalla difesa deve venire qualcosina in più.
La palla in avanti la porta solo Vivani.
Minigutti serve a fare diga a centrocampo e aiutare vivani e gola, ma non porta palla non ti fa salire e ripartire.
Gola la prende a quaranta metri dalla porta.
Un difensore che oggi, si chiama, "fuidificante" ci manca un pò."
"poi il centrocampo, questi avversari non ci fanno così, siamo veramente ben messi: Minigutti che corre come nessuno e sta sempre lì; Vivani che come mezzala ormai è il più forte del campionato; gola che te la mette dove vuole.
In Attacco, Macciò a destra sarebbe più ala di colombini, ma non segna, meglio Colomba. Poi con bertarelli che sa fare gol e soprattutto Campanini che nonostante 34 anni ancora è di una spanna il migliore di tutti, su davanti stiamo messi bene.
Campanini, a Giuliano (bertarelli ndr) gliel'ho detto, è quello che gli fa fare tutti quei gol, perchè la faina in area e in azione di rimessa, si porta via il difensore, fa restare il libero a mezz'aria e lascia a bertarelli la possibilità di colpire più libero. Poi lui, giuliano, è bravo e la coppia funziona a meraviglia.
Dopo quella genoana e quella del catanzaro è la più forte della B."
"Uno dei problemi, invece è il centrocampo che non segna.
Gioca bene, rifornisce l'attacco, arretra in difesa, copre, ma non segna.
Le partite non le puoi sempre vincere dentro l'area, qualche volta occorre il centrocampista che te la sblocca con un tiro, con un inserimento in area.
Questo ci manca! porca madoncia! (era la sua imprecazione preferita)
Migliorini è bravo, va bene per noi, ma con un portiere che esce un pochetto di più avremmo un paio di punti in più che si sentono alla fine."
Mentre diceva queste cose, a me un pò non piaceva perchè tutti quei giocatori li amavo e mai avrei voluto cambiarne mezzo o criticarlo, però, piano piano, capivo che lo diceva perchè credeva davvero ad un Ascoli da primi posti.
"Adesso il campionato prevede "Como in casa, Varese fuiori; Catanzaro in casa, Catania fuori, cesena in casa, Trasferta a Lecco e Foggia in casa. (le diceva tutte velocemente...sapeva a mendaito il calendario futuro) Leva il Lecco, tutte le altre si giocano i due posti per la A, insieme a noi. Noi e il Como siamo gli ultimi del gruppo, ma possiamo anche andare un bel pò avanti se inanelliamo risultati."
"Ecco per fare risultati ci vogliono doti e un pò di fortuna.
Ormai a noi ci conoscono: hai visto oggi come marcavano Campanini, Bertarelli e Gola?
Ecco, fermati questi non dobbiamo fermarci noi."
(io ero confuso. Mai da nessuno, neanche per scherzo, avevo sentito che noi potevamo lottare per la Promozione! Ma davvero potevamo? Boh...a me pareva una cosa così lontana. Mi bastavano le parttie giocate, i punti in classifica, le soddisfazioni, l'amore che sbocciava verso i ragazzi, ma non pensavo a noi come protagonisti per la lotta in serie A. N on avevo il concetto, ma non solo io)
continuava...
"Perchè devi capire che questo è una squadra d'oro, guidata dda un Allenatore che farà molto parlare di se in serie A.
Mazzone è forte furia.
Là dentro (intendeva nell'entourage della società nei tanti che giravano dentro la squadra) i più pensano che sia un miracolato, portato lì da Rozzi e da loro, e spingono pure per i tanti allenatori che girano in Ascoli e dintorni, convinti che, come Mazzone, anche gli altri farebbero bene, senza capire che Mazzone è uno dei migliori allenatori della serie B. Anzi, per me il migliore.
Ma quessi, magari perchè solo gli hanno rpestato dei soldi per giocare a carte, credono che sia uno messo lì per caso, non uno che si è guadagnato tutto. Anzi l'Ascoli senza lui non giocherebbe in B nè così.
Melidoni è un giornalista di Roma (gianni il giornalista romano ndr) è due volte che mi chiama e chiede di lui. Lui e un altro giornalista che conta delntro la Roma di Anzalone, Stinchelli (Fulvio ndr), spingono per portarlo alla Roma.
Torino-cagliari_ Fiorentina- Roma queste sono le squadre che chiedono informazioni su mazzone. Significa che cìè movimento attorno al suo nome.
Mica si capisce che se perdiamo Carletto, perdiamo metà squadra.
mazzone il prossimo anno, abbiamo parlato, vuole restare, ancora non si sente pronto ha paura di essere sbranato. ma quando sente odor di soldi, quattro, cinque quelli che prende oggi...siente"
madoschella mia, e chi ci era mai arrivato a capire e sapere certe cose?!?
"Quest'anno, anche non dovessimo farcela, dobbiamo lottare per la promozione, perchè poi il prossimo anno dobbiamo avere solo l'obiettivo di voler salire.
Sfruttando ancora il gruppo, Campanini che fuma 40 sigarette al giorno ma ancora può andare.
Certo non devi venderti più di uno dei tre che hanno più mercato: gola, vivani e bertarelli. Te ne vendi uno, quello che ci fai più soldi. bertarelli se finisce a 14/15 gol il prossimo anno lo vorranno in A. E porta soldi.
Con quelli ci prendi un altro centravanti di B, magari uno grosso che sa lavorare, ci sta Silva che può giocare spesso e Campanini.
Un centrocampista grosso, che sa fare il raccordo, che faccia il "quarto" centrocampista (al posto dell'ala destra ndr) fuori casa e che segni qualche gol quando ce lo vuole.
Un difensore, un terzino che corre tanto, che può giocare terzino e sa aiutare l'azione di attacco quando può e, forse, se hai l'occasione, un portiere ancora più bravo."
"Con mazzone e Campanini diciamo queste cose, mazzone ci crede e campanini che conosce il calcio a tutti i livelli ne è convinto che il prossimo anno, se non va bene questo, si debba giocare per la promozione! Convincere Rozzi, ecco che ci vuole.
Mazzone è ancora troppo "dipendente" da lui. campanini su questo si tiene a distanza, io sono giornalista posso solo scrivere dei pezzi, ma non fare il mago o lo stratega, Nardi potrebbe cominciare a mettergli la pulce nell'orecchio. Ma soprattutto questo mezzo campionato, se poco poco lottiamo per la promozione, Mazzone stimolerà Rozzi con la possibilità di fare ancora meglio."
"Ma Nino, lottare per andare in serie A, contro il Milan, l'Inter, la Juve, il Cagliari e Fiorentina? L'ascoli?!?"
"eheheheheheheheheh...la squadra ci sta, l'allenatore pure, i dirigenti e gli ascolani no, ma basterebbe che Rozzi sposasse Mazzone e campanini. Ce lo staremo a ridire (quando fummo promossi con gol di Morello contro il parma al del duca, ero in tribuna, poichè ero entrato col mio medico condotto, dott. Balena. Finita la partita, dopo un bel pò, perchè in campo c'erano i festeggiamenti, alle mie spalle arriva Nino e mi dice piano, ridendo, come lcolui che la sapeva lunga: "Maurì ti ricordi quel nostro discorso di ritorno da Brindisi? Seme ite in serie A e è segnate morello, nu centrocampista grande e grosso!"
Io ricordavo tutto sì.
"Nino di chi è il merito maggiore?" mi uscì d'istinto.
"Dei tre: Rozzi-mazzone-Campanini! anche se ne mancava uno non ce l'avremmo mai fatta! eheheheheheheh"
Insomma in due ore mi era stato rappresentato che il mio Ascoli non era forte e basta, era in grado di andare ancora oltre. Non cvi si credeva.
Comunque, sarà stata pure suggestione, io dal dopo Brindisi ho guardato sempre quell'Ascoli come una squadra che avrebbe potuto lottare per la promozione.
sembra chiaro adesso, così come sembrano solo un discorso tecnico da fare tranquillamente oggi, quello di Castelli, invece era il primo e ho sempre davvero pensato che senza la chimica dei tre, il miracolo Ascoli, non vi sarebbe mai stato (naturalmente, si dice Campanini perchè era davvero il migliore della squadra e perchè raprpesentava davvero la squadra. Dire Campanini era dire, anche per i giocatori, tutti loro insieme).
E poi, mi sentivo un privilegiato, ma veramente.
Poscritto: da dire anche, perchè forse è importante. Noi eravamo a tutti i livelli "ingenui" di grande calcio, compreso tanti calciatori, dirigenti e tifoseria.
Nino Castelli, oltre ad essere la prima firma sportiva ascolana, sebbene giovanissimo, a quell'epoca aveva neanche trentatre anni, era anche l'unico giornalista professionista sportivo di Ascoli. L'unico che aveva la fiorma sui quotidiani nazionali e i cui pezzi uscivano in quei giornali nazionali, quindi, oltre che temuto (eheheheheheheheheh) era certamente il più ascoltato da tutti. E quello con cui Mazzone Campanini si sentivano quasi tutti i giorni.